Prendo a piene mani dal brevario di Gianfranco Ravasi sul Sole 24 ore di oggi.
Ha condensato nelle due espressioni bulimia informatica e anoressia formativa
le riflessioni di tanti che vedono aggirarsi per i corridoi e le aule questi rischi.
Le teste risultano piene di dati e prive di pensiero. Ravasi continua con una espressione mirabile di Montaigne " si mira solo ad arredare la testa di conoscenze. Di capacità di giudizio e di virtù, manco a parlarne".
I cervelli dei giovani e adulti incollati al computer sono cervelli
ammobiliati di dati non abituati a pensare bene con rigore e
sostanza ( Pascal, Pensieri, n.347 ), panieri in cui si mescolano verità e menzogna, stupidaggine e saggezza, tesi e controtesi.
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