Riprendo,condividendolo, il pensiero di Luca Pani a proposito della presunzione di conoscenza generata dall'uso superficiale delle informazioni presenti in rete.
Le idee innovative non nascono da un paio di click o da copia-incolla ben fatti ma da ore faticose passate a leggere,ad evidenziare, prendere appunti,a trascrivere, a riflettere cercare corrispondenze e distinzioni,associare e respingere , STUDIARE.
La rete che non distingue, non domanda genera una presunzione di conoscenza nel suo abituale e sfrontato frequentatore e nella pratica quotidiana scolastica ne vediamo gli effetti , i ragazzi non ritengono sia necessario per acquisire conoscenze da trasformare in abilità e competenze impegnarsi in un serio e impegnativo lavoro personale del tipo di quello descritto sopra:
"tanto c'è internet":
Ben vengano le classi 2.0 ma con la consapevolezza che saper usare degli strumenti tecnologici non sostituisce la fatica personale della conoscenza.
La Prof
domenica 23 marzo 2014
giovedì 20 marzo 2014
I ragazzi che leggono vivono tante vite
"Nella mia classe, siamo in un liceo,leggono 4 alunni su 24. Sono terrorizzata da questi dati."
Queste le parole di una ragazza di 15 anni in una lettera al titolare di una rubrica su un giornale a tiratura nazionale. umbertogalimberti@repubblica.it
La riflessione che segue proposta da Umberto Galimberti sposta l'attenzione sul sostegno che la lettura può dare nell'affrontare i passaggi dell'esistenza.
Gli adolescenti che leggono e hanno letto offrono allo loro mente e al loro cuore tanti percorsi che senza la lettura non avrebbero conosciuto e per questo evitano l'afasia del linguaggio, l'atrofia dei sentimenti, la povertà della fantasia ; si sono fatti una conoscenza della vita attraverso la lettura della vita degli altri. L'educazione della mente e del cuore non passa con il semplice superamento di un corso di studi ma attraverso la frequentazione di una buona letteratura fin dalla tenera età.
La scuola ha il compito di educare la persona e quindi deve far nascere nei ragazzi il desiderio di leggere (non solo i testi scolastici) per permettergli di vivere tante vite e non temere per la propria.
Queste le parole di una ragazza di 15 anni in una lettera al titolare di una rubrica su un giornale a tiratura nazionale. umbertogalimberti@repubblica.it
La riflessione che segue proposta da Umberto Galimberti sposta l'attenzione sul sostegno che la lettura può dare nell'affrontare i passaggi dell'esistenza.
Gli adolescenti che leggono e hanno letto offrono allo loro mente e al loro cuore tanti percorsi che senza la lettura non avrebbero conosciuto e per questo evitano l'afasia del linguaggio, l'atrofia dei sentimenti, la povertà della fantasia ; si sono fatti una conoscenza della vita attraverso la lettura della vita degli altri. L'educazione della mente e del cuore non passa con il semplice superamento di un corso di studi ma attraverso la frequentazione di una buona letteratura fin dalla tenera età.
La scuola ha il compito di educare la persona e quindi deve far nascere nei ragazzi il desiderio di leggere (non solo i testi scolastici) per permettergli di vivere tante vite e non temere per la propria.
domenica 2 marzo 2014
Guardarsi allo specchio e orientarsi
Era il febbraio 2010 e con le classi terze io e Mirella partecipammo al Seminario di arte terapia alla Cittadella di Assisi che aveva questo titolo intrigante:Guardarsi allo specchio: riflessioni -dialogo tra adolescenti.
I nostri alunni si prepararono raccontando di sé ,delle proprie ansie ed incertezze , dei sogni che vedevano riflessi nello specchio della loro immagine.
Mi viene in mente adesso a chiusura delle iscrizioni alla scuola secondaria di secondo grado, il primo momento decisivo per la realizzazione delle loro aspettative. Con tristezza dobbiamo constatare che di aspettative e speranze non c'è più quasi traccia nel mondo dei giovani omologati e appiattiti alla ricerca del tornaconto personale .
I nostri alunni si prepararono raccontando di sé ,delle proprie ansie ed incertezze , dei sogni che vedevano riflessi nello specchio della loro immagine.
Mi viene in mente adesso a chiusura delle iscrizioni alla scuola secondaria di secondo grado, il primo momento decisivo per la realizzazione delle loro aspettative. Con tristezza dobbiamo constatare che di aspettative e speranze non c'è più quasi traccia nel mondo dei giovani omologati e appiattiti alla ricerca del tornaconto personale .
Slogan e pensiero critico
Curzio Maltese in un articolo su Il Venerdì ci ricorda che il nostro è un paese che crede agli slogan e ai salvatori della patria, e gli insegnanti ,continuando ad aggiornarsi e a studiare, nonostante la scarsa considerazione in cui sono tenuti rappresentano la nuova Resistenza e cercano di tenere accesa la lampada del pensiero critico.
Mi sembrano in sintonia le parole di Montaigne: "Quando mi si contraddice si sveglia la mia attenzione e non la mia collera...e porgo la spalla alle critiche che si fanno ai miei scritti".
Le ricorda oggi nel suo Breviario Gianfranco Ravasi su il Sole 24 ore aggiungendo che rimanere pacati dinanzi alla critica è indice di una natura geniale e noi in Italia ne siamo sprovvisti.
Mi sembrano in sintonia le parole di Montaigne: "Quando mi si contraddice si sveglia la mia attenzione e non la mia collera...e porgo la spalla alle critiche che si fanno ai miei scritti".
Le ricorda oggi nel suo Breviario Gianfranco Ravasi su il Sole 24 ore aggiungendo che rimanere pacati dinanzi alla critica è indice di una natura geniale e noi in Italia ne siamo sprovvisti.
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