Affido ad una poesia ,tratta da Animali in versi di Franco Marcoaldi,
i miei sentimenti per la perdita di Pluto.
Sospiri Canini
Se l'anima sia un quid che l'uomo
e solo l'uomo può vantare
è oggetto di querelle lunga
e irrisolta nel mondo teologale.
Da parte mia propendo per chi
fa rilevare che se anima
è sinonimo di ruach,
soffio vitale,
allora il quid oltre che l'uomo
riguarda l'animale. Basta
osservare un cane a lungo
in fondo agli occhi,precipitare negli abissi di quei lontani mondi,basta
accostare il suo muto
e impenetrabile dolore,le domande
inevase,la gioia trattenuta,
l'improvviso bisogno di calore.
Basta dormirci assieme
per una notte tenera e dolce
quando il soffio vitale del respiro
tramuta struggente in un sospiro.
La Prof
domenica 27 aprile 2014
venerdì 25 aprile 2014
Parole di scuola
Sfogliando "Parole di scuola" di Mariapia Veladiano un'immagine mi ha colpito : la scuola come un bel giardino di parole coltivate.
La parola può trasformare la vita, può essere manipolata, travisata, ma restituire
dignità, creare giustizia, integrazione, ecco perché occorre mettere al centro le parole.
Tra le parole di scuola queste: empatia, integrazione, riparare, identità, libri, biblioteca, paura,armonia.... da leggere .
La parola può trasformare la vita, può essere manipolata, travisata, ma restituire
dignità, creare giustizia, integrazione, ecco perché occorre mettere al centro le parole.
Tra le parole di scuola queste: empatia, integrazione, riparare, identità, libri, biblioteca, paura,armonia.... da leggere .
L'anima
In questi giorni mi è capitato tra le mani per una serie fortuita di coincidenze il libro di G. Ravasi " Breve storia dell'anima " e mi sono chiesta come mai non l'avessi letto prima visto che risale al 2013.
Dovremmo avere tutti tempo per sostare e riflettere su argomenti di tale portata e dire con M. Ende, l'autore della" Storia infinita" citato nella prefazione, "Siamo andati avanti così rapidamente in tutti questi anni che ora dobbiamo sostare un attimo per consentire alle nostre anime di raggiungerci"
Volete imparare a parlare? Cominciate a leggere
In un articolo del 28 giugno 1999 di Francesco Alberoni sul Corriere della Sera recupero un'ulteriore riflessione sulla importanza della lettura , l'ho ritrovato scartabellando tra appunti e punti e questa dopo 13 anni è la sua ultima destinazione.
Trascrivo qualche frase : a cosa serve il libro? A imparare a pensare. Le parole sono concetti e solo leggendo e discutendo un testo impariamo a usare il pensiero concettuale.
Ancora: chi non legge non sa scrivere . Non sa mettere in relazione le frasi, non ricorda i vocaboli,
non riesce a dare forma organizzata ai suoi pensieri.
Inoltre: chi non legge non sa nemmeno parlare. Non sa fare un discorso,non sa costruire una argomentazione.La differenza oggi si vede su facebook (n.d.a).
Infine : chi non legge finisce per chiudersi nella propria specializzazione. Sviluppa una mentalità parziale,immatura. Non sa come affrontare i propri sentimenti...non possiede nemmeno il linguaggio per parlare con gli amici .
E' abbastanza?
Trascrivo qualche frase : a cosa serve il libro? A imparare a pensare. Le parole sono concetti e solo leggendo e discutendo un testo impariamo a usare il pensiero concettuale.
Ancora: chi non legge non sa scrivere . Non sa mettere in relazione le frasi, non ricorda i vocaboli,
non riesce a dare forma organizzata ai suoi pensieri.
Inoltre: chi non legge non sa nemmeno parlare. Non sa fare un discorso,non sa costruire una argomentazione.La differenza oggi si vede su facebook (n.d.a).
Infine : chi non legge finisce per chiudersi nella propria specializzazione. Sviluppa una mentalità parziale,immatura. Non sa come affrontare i propri sentimenti...non possiede nemmeno il linguaggio per parlare con gli amici .
E' abbastanza?
domenica 13 aprile 2014
Non sempre chi sa, sa anche insegnare
L'inserto domenicale del Sole 24 ore continua ad essere la mia fonte di ispirazione.
Quando trovo un articolo che articola in forma corretta e logica ciò che io penso in modo arruffato ed intuitivo , non posso fare a meno di citarlo e riproporlo e così anche oggi per il pezzo di Giunio Luzzato: "Non sempre chi sa sa anche insegnare".
Una riflessione interessante è quella relativa al fatto che oggi in classe un insegnante non deve affrontare problemi legati alla presentazione dei contenuti ( per i quali gli studenti possono avvalersi di una pluralità di fonti grazie anche alle nuove tecnologie) ma piuttosto la motivazione allo studio, l'approfondimento, la capacità di analizzare criticamente le fonti.
Tutto questo va nella direzione opposta dell'abitudine acquisita dagli alunni, fin dalle elementari,a veloci clic e zapping che, non solo è deleteria nel motivare la passione vera alla conoscenza ma ingenera una sorta di presunzione nelle giovani menti.
Quando trovo un articolo che articola in forma corretta e logica ciò che io penso in modo arruffato ed intuitivo , non posso fare a meno di citarlo e riproporlo e così anche oggi per il pezzo di Giunio Luzzato: "Non sempre chi sa sa anche insegnare".
Una riflessione interessante è quella relativa al fatto che oggi in classe un insegnante non deve affrontare problemi legati alla presentazione dei contenuti ( per i quali gli studenti possono avvalersi di una pluralità di fonti grazie anche alle nuove tecnologie) ma piuttosto la motivazione allo studio, l'approfondimento, la capacità di analizzare criticamente le fonti.
Tutto questo va nella direzione opposta dell'abitudine acquisita dagli alunni, fin dalle elementari,a veloci clic e zapping che, non solo è deleteria nel motivare la passione vera alla conoscenza ma ingenera una sorta di presunzione nelle giovani menti.
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