La Prof

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Per qualcuno questo è il mio ritratto...

sabato 29 novembre 2014

Festina lente

L'inizio della scuola è coinciso con un periodo in cui ci siamo affrettati e adesso l'invito ad affrettarci con lentezza giunge come un toccasana. E' stato fatto anche quello che non si pensava di saper fare ma adesso torniamo alle relazioni umane. Che possa pensare ai ragazzi e non alle schede che debbo riempire per loro.

Quest'anno leggiamo i diari ,abbiamo cominciato con un classico (Cuore) che avevo messo da parte ma che ho scoperto ancora capace di emozionare  e perché no testimoniare una vita lontana terminiamo con uno nuovissimo (Se ti abbraccio non aver paura )che un po' diario lo è. In mezzo c'è posto per tutti: Gian Burrasca, Papà Gambalunga ,Alice, Anna Frank, Una schiappa, ... perché rigorosamente ognuno possa trovare la sua dimensione e leggendo vivere un'altra vita.

domenica 17 agosto 2014

Vacanze antropologiche

Quest'anno niente vacanze da ricordare per città visitate o siti archeologici ma vacanze "antropologiche".
Un incontro diretto con l'uomo qualunque della piazzola e/o dell'ombrellone  accanto che è stato sconfortante.
Nessuna informazione, zero lettura, luoghi comuni ripetuti a iosa su partiti e uomini politici.
Ma la scuola dov'è?
C'è chi distrugge il certosino lavoro di migliaia di insegnanti durante i tanti anni scolastici trascorsi sui banchi, o forse non è più necessaria e trasmissibile  alcuna forma di educazione ?
Quanto mi mancano anche i  "cattivi maestri"!

martedì 24 giugno 2014

Lasciare un buon ricordo

E' tempo di consuntivi alla fine di un anno scolastico
 e faccio mia la domanda
 di Norman B.Lobsens nel suo libro
 "Il valore dei ricordi dell'infanzia"
 modificandone il contesto:
 qual è il più bel ricordo che hai del primo anno di scuola media?
Per l'autore citato il riferimento è ai ricordi dell'infanzia nel rapporto genitori -figli ,
penso si possa esportare nel rapporto alunni insegnanti.
Sarà la prima riflessione scritta del prossimo anno scolastico.

martedì 13 maggio 2014

INVALSI SI INVALSI NO

Luca Ricolfi ha pubblicato su la  Stampa di giovedì scorso un articolo "I  mali della scuola e l'uso sbagliato dei test Invalsi". In diversi lo hanno commentato e provo a farlo anch'io. Dall'iniziale preoccupazione con il passare degli anni sono passata a considerarli una normale prassi nell'attività scolastica alla quale va tolta l'enfasi di infallibilità nella valutazione vuoi degli alunni come dei docenti. Le ragioni della loro discutibilità così come espresse da Ricolfi le condivido avendole toccate con mano e in particolare vorrei soffermarmi  sulla nota che detti test non vanno usati nella misurazione del profitto individuale(sic) in quanto la loro precisione dei livelli di apprendimento è molto alta a livello aggregato mentre è assai bassa a livello del singolo studente.
Un aspetto questo al quale non avevo pensato tecnicamente ,
 ma intuito didatticamente ed allora Invalsi o Invalsi no?


sabato 3 maggio 2014

Livello medio




Di fronte a quello che succede negli stadi, per le strade, nell'incontro con le forze dell'ordine, ci rendiamo conto che abbiamo bisogno di un soprassalto di umanità, di intelligenza e di moralità.
Il livello medio rischia di scendere nel mediocre e di lì nell'indifferenza.
Facciamo nostra la poesia del poeta Robert Browing:
"Non ci mandare più giganti o Signore ma solleva il livello di tutta quanta l'umanità."

domenica 27 aprile 2014

Poesia e sentimenti

Affido ad una poesia ,tratta da Animali in versi di Franco Marcoaldi,
i miei sentimenti per la perdita di Pluto.

Sospiri Canini
Se l'anima sia un quid che l'uomo
e solo l'uomo può vantare
è oggetto di querelle lunga
e irrisolta nel mondo teologale.
Da parte mia propendo per chi
fa rilevare che se anima
è sinonimo di ruach,
soffio vitale,
allora il quid oltre che l'uomo
riguarda l'animale. Basta
osservare un cane a lungo
in fondo agli occhi,precipitare negli abissi di quei lontani mondi,basta
accostare il suo muto
e impenetrabile dolore,le domande
inevase,la gioia trattenuta,
l'improvviso bisogno di calore.

Basta dormirci assieme
per una notte tenera e dolce

quando il soffio vitale del respiro
tramuta struggente in un sospiro.

venerdì 25 aprile 2014

Parole di scuola

Sfogliando  "Parole di scuola" di Mariapia Veladiano un'immagine mi ha colpito : la scuola come un bel  giardino di parole coltivate.
La parola può trasformare la vita, può essere manipolata, travisata, ma restituire
dignità, creare giustizia, integrazione, ecco perché occorre mettere al centro le parole.
Tra le parole di scuola queste: empatia, integrazione, riparare, identità, libri, biblioteca, paura,armonia.... da leggere .

L'anima


In questi giorni mi è capitato tra le mani per una serie fortuita di coincidenze il libro di G. Ravasi " Breve storia dell'anima " e mi sono chiesta come mai non l'avessi letto prima visto che risale al 2013.

Dovremmo avere tutti tempo per sostare e riflettere su argomenti di tale portata e dire con M. Ende, l'autore della" Storia infinita" citato nella prefazione, "Siamo andati  avanti così rapidamente in tutti questi anni che ora dobbiamo sostare un attimo per consentire alle nostre anime di raggiungerci"

Volete imparare a parlare? Cominciate a leggere

 In  un articolo del 28 giugno 1999 di Francesco Alberoni sul  Corriere della Sera recupero un'ulteriore riflessione sulla importanza della lettura , l'ho ritrovato scartabellando tra appunti e punti e questa dopo 13 anni è la sua ultima destinazione.
Trascrivo qualche frase : a cosa serve il libro? A imparare a pensare. Le parole sono concetti e solo leggendo e discutendo un testo impariamo a usare il pensiero concettuale.
Ancora: chi non legge non sa scrivere . Non sa mettere in relazione le frasi, non ricorda i vocaboli,
non riesce a dare forma organizzata ai suoi pensieri.
Inoltre: chi non legge non sa nemmeno parlare. Non sa fare un discorso,non sa costruire una argomentazione.La differenza oggi  si vede su  facebook (n.d.a).
Infine : chi non legge finisce per chiudersi nella propria specializzazione. Sviluppa una mentalità parziale,immatura. Non sa come affrontare i propri sentimenti...non possiede nemmeno il linguaggio per parlare con gli amici .
E' abbastanza?

domenica 13 aprile 2014

Non sempre chi sa, sa anche insegnare

                                            L'inserto domenicale del Sole 24 ore continua ad  essere la mia fonte di                                                          ispirazione.
Quando trovo un articolo che articola in forma corretta  e logica ciò che io penso in modo arruffato ed intuitivo , non posso fare a meno di citarlo e riproporlo e così anche oggi per il pezzo di Giunio Luzzato: "Non sempre chi sa sa anche insegnare".
Una riflessione interessante è quella relativa al fatto che oggi in classe un  insegnante non deve affrontare problemi legati alla presentazione dei contenuti ( per i quali gli studenti possono avvalersi di una pluralità di fonti grazie anche alle nuove tecnologie) ma piuttosto la motivazione allo studio, l'approfondimento, la capacità di analizzare criticamente le fonti.
 Tutto questo va nella direzione opposta dell'abitudine acquisita dagli alunni, fin dalle elementari,a veloci clic e zapping che, non solo è deleteria nel motivare la passione vera alla conoscenza ma ingenera una sorta di presunzione nelle giovani menti.


domenica 23 marzo 2014

L'illusione della conoscenza

Riprendo,condividendolo, il pensiero di Luca Pani  a proposito della presunzione di conoscenza generata dall'uso superficiale delle informazioni presenti in  rete.
Le idee innovative non nascono da un paio di click o da copia-incolla ben fatti ma da ore faticose passate a leggere,ad evidenziare, prendere appunti,a  trascrivere, a riflettere cercare corrispondenze e distinzioni,associare e respingere , STUDIARE.
La rete che non distingue, non domanda genera una presunzione di conoscenza nel suo  abituale e sfrontato frequentatore e nella pratica quotidiana scolastica ne vediamo gli effetti , i ragazzi non ritengono sia necessario per acquisire conoscenze da trasformare in abilità e competenze impegnarsi in un serio e impegnativo lavoro personale del tipo di quello descritto sopra:
 "tanto c'è internet":
Ben vengano le classi 2.0 ma con la consapevolezza che saper usare degli strumenti tecnologici non sostituisce la fatica personale della conoscenza.

giovedì 20 marzo 2014

I ragazzi che leggono vivono tante vite

"Nella mia classe, siamo in un liceo,leggono 4 alunni su 24. Sono terrorizzata da questi dati."
Queste le parole di una ragazza di 15 anni in una lettera al titolare di una rubrica su un giornale a tiratura nazionale. umbertogalimberti@repubblica.it
La riflessione che segue proposta da Umberto Galimberti sposta l'attenzione sul sostegno che la lettura può dare nell'affrontare i passaggi dell'esistenza.
Gli adolescenti che leggono e hanno letto offrono allo loro mente e al loro cuore tanti percorsi che senza la lettura non avrebbero conosciuto e per questo evitano l'afasia del linguaggio, l'atrofia dei sentimenti, la povertà della fantasia ; si sono fatti una conoscenza della vita attraverso la lettura della vita degli altri. L'educazione della mente e del cuore non passa con il semplice superamento di un corso di studi ma attraverso la frequentazione di una buona letteratura fin dalla tenera età.
La scuola ha il compito di educare la persona e quindi deve  far nascere nei  ragazzi il desiderio di leggere (non solo i testi scolastici) per permettergli di vivere tante vite e non temere per la propria.



domenica 2 marzo 2014

Guardarsi allo specchio e orientarsi

Era il febbraio 2010 e con le classi terze io e Mirella  partecipammo al Seminario di arte terapia alla Cittadella di Assisi che aveva questo titolo intrigante:Guardarsi allo specchio: riflessioni -dialogo tra adolescenti.
I nostri alunni si prepararono raccontando di sé ,delle proprie ansie ed incertezze , dei sogni che vedevano riflessi nello specchio della loro immagine.
Mi viene in mente adesso a chiusura delle iscrizioni alla scuola secondaria di secondo grado, il primo momento decisivo per la  realizzazione delle loro aspettative. Con tristezza dobbiamo constatare che di aspettative e speranze non c'è più quasi traccia nel mondo dei giovani omologati e appiattiti alla ricerca del tornaconto personale .

Slogan e pensiero critico

 Curzio Maltese in un articolo su Il Venerdì ci ricorda che   il nostro è un paese che crede agli slogan e ai salvatori della patria, e gli insegnanti ,continuando ad aggiornarsi e a studiare, nonostante la scarsa considerazione in cui sono tenuti  rappresentano la nuova Resistenza  e cercano di tenere accesa la lampada del pensiero critico.
Mi sembrano  in sintonia  le parole di Montaigne: "Quando mi si contraddice si sveglia la mia attenzione e non la mia collera...e porgo la spalla alle critiche che si fanno ai miei scritti".

Le ricorda oggi nel suo Breviario Gianfranco Ravasi su il Sole 24 ore aggiungendo che rimanere pacati dinanzi alla critica è indice di una natura geniale e noi in Italia ne siamo sprovvisti.

martedì 18 febbraio 2014

...e continuarono a leggere

Il cacciatore di aquiloni  è consigliato ad un ragazzo curioso che desidera sapere quello che accade nel mondo.
L'autore è Khaled Hosseini ed è nato nel 1965 a Kabul.
All'età di undici anni lascia il paese e vive a Parigi finché non chiede asilo politico agli Stati Uniti .
 La versione di questo libro in italiano ha 390 pagine; i personaggi principali sono Amire ed Hassan,due ragazzi di circa dieci anni che vivono a Kabul.
I due ragazzi fanno gare con gli aquiloni. Amir è un ragazzo molto tranquillo a  11 anni si allontanerà da Kabul e gli succederà una cosa strabiliante.
All'età di 30 anni grazie a un amico del padre scoprirà una cosa bellissima ma più tardi viene sapere che l'amico Hassan è stato fucilato e con lui sua moglie mentre il figlio si è salvato.
Amir farà di tutto per ritrovare il figlio di Hassan e ci riuscirà facendolo arrivare negli Stati Uniti presso di lui...
Chi non ha proprio voglia di leggere può guardare il film.

SimoneAnna , Giada 1A.

domenica 16 febbraio 2014

La dispersione dell'intelligenza

Oltre la dispersione scolastica c'è,molto più grave perché è più pervasiva la dispersione dell'intelligenza di dei ragazzi  che non credono valga la pena di studiare; non credono che imparare serva alla loro vita.
Ad accendere la scintilla del valore della conoscenza ci devono pensare gli insegnanti e nella scuola italiana abbiamo il corpo docente più anziano d'Europa e quando fra 15 anni anni il ricambio dei professori sarà quasi totale i nuovi assunti avranno una motivazione adeguata al compito che li aspetta?
Il ricambio degli insegnanti deve realizzarsi in un orizzonte di ripensamento generale della funzione della scuola nella società.


Sono le riflessioni che Franco Lorenzoni  propone sul Sole 24 ore di oggi in calce alla recensione del libro Fiorenzo Alfieri  Leonardo Menon Strade parallele
In questo libro un nonno, Fiorenzo Alfieri (maestro) dialoga con il nipote sedicenne Leonardo Menon.
"Penso che un valore prezioso per un bravo insegnante sia immedesimarsi nei ragazzi a cui si rivolge e quindi  avere passione non solo per la sua materia ma per l'insegnamento".


I due Asini ovvero dell'intelligenza dei legami

Saper entrare in relazione con gli altri può aiutarci a risolvere i nostri problemi che poi sono gli stessi di coloro che vivono  situazioni analoghe alle nostre e questa è l'intelligenza dei legami :
La psicoterapeuta Rossella De Leonibus l'ha indicata come una strada
 per uscire dalle passioni tristi che abitano il nostro tempo.

mercoledì 12 febbraio 2014

...e lessero felici e contenti

Per chi volesse una versione più misteriosa del giardino segreto eccola qui:
Il giardino di mezzanotte di Philippa Pearce ,Salani Editore è un racconto misterioso coi fiocchi.
I personaggi sono un po' irreali.Si parte dalla casa di due fratelli,Tom e Peter.
Uno di loro è costretto a lasciare la casa perché il fratello ha il morbillo e si trasferisce presso gli zii.
Scoprirà unl giardino segreto ed incontrerà nuovi amici fantasmi tra cui la piccola Hatty.
Un giorno la troverà cresciuta e conoscerà anche il suo corteggiatore.
L'ultima notte il giardino  scompare e la mattina la proprietaria del palazzo gli svelerà il segreto del giardino di mezzanotte. 
Noi ci siamo divertiti: Nicola, Alessandro e Alberto classe 1^A.

... lessero felici e contenti gli alunni della 1^A


E' una lettura piacevole,ma impegnativa,dolce,romantica,misteriosa ed intrigante.
Il tema principale è l'amicizia che può aiutate le persone a cambiare.
La piccola Mary, rimasta orfana dei genitori viene affidata allo zio che abita in Inghilterra, presto scoprirà il famoso giardino segreto chiuso da anni dallo zio perché gli ricordava la moglie defunta e che tutto il personale della casa considera inaccessibile. Scoprirà anche  in una stanza della casa  un bambino 
 malato che è figlio di suo zio e quindi suo cugino: Colin.
Colin guarirà?
Lo zio scoprirà che il segreto del suo giardino è stato violato?
E come reagirà?
Lo scoprirete leggendo il libro.
Ve lo consigliano:
Alessia,Sara, Lorenzo, Leonardo e Nicole classe 1^A.


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mercoledì 5 febbraio 2014

Nulla dies sine linea

Neanche un giorno senza tracciare una linea: è il progetto portato avanti da Bernardo Vertecchi ,ordinario di pedagogia all'Università Roma Tre, che ha coinvolto 350 alunni di due scuole elementari di Roma.
L'intento è quello di  sperimentare i benefici di un costante esercizio della scrittura a mano.
Di contro un uso precoce della tecnologia e la perdita della capacità di scrittura manuale può avere risvolti negativi sulla qualità del pensiero.

domenica 2 febbraio 2014

Un vigile generoso

Non posso concludere la settimana senza ricordare con gratitudine chi,forse pensando al periodo in cui andava a scuola ,dicendomi:"Mi faccio promettere da un'insegnante che non ripeterà il comportamento di oggi!",mi ha lasciato andare.
 Sto mantenendo la promessa.

lunedì 27 gennaio 2014

Un cuore vigile

Il dovere di ricordare è di tutti ,a noi adulti il compito di sollecitare,guidare sostenere i giovani nel percorso della memoria.
L'impegno di non dimenticare è stato onorato dai  ragazzi che oggi hanno ricevuto al Quirinale il primo  premio nella sezione Nuove tecnologie del  concorso "I giovani ricordano la Shoah" per il loro blog  un cuore vigile.
L'augurio è che il loro cuore continui ad essere un cuore ascoltante per tutta la vita.

Al Quirinale la celebrazione del Giorno della Memoria

domenica 26 gennaio 2014

Bulimia informatica e anoressia formativa

Prendo a piene mani dal brevario di Gianfranco Ravasi sul Sole 24 ore di oggi.
Ha condensato nelle due espressioni  bulimia informatica e anoressia formativa
 le riflessioni di tanti che  vedono aggirarsi per i  corridoi e le  aule questi rischi.

Le teste risultano piene di dati e prive di pensiero. Ravasi continua con  una espressione mirabile di Montaigne  " si mira solo ad arredare la testa di conoscenze.  Di capacità di giudizio e di virtù, manco a parlarne". 
I cervelli  dei giovani e adulti incollati al computer sono cervelli
ammobiliati di dati non abituati a pensare bene con rigore e
sostanza ( Pascal, Pensieri, n.347 ), panieri in cui si mescolano verità e menzogna, stupidaggine e saggezza, tesi e controtesi.

domenica 12 gennaio 2014

Biblioterapia

Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malannoSusan Elderkin e Ella Berthoud sono due "biblioterapeute" inglesi che hanno scritto il volume"Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno".

In un articolo per un quotidiano italiano espongono le loro opinioni suffragate da anni di esperienza( dal 2008 curano pazienti con la biblioterepia sotto l'auspicio della School of Life di Londra) i  romanzi fanno quello che sostengono di fare i libri di auto-aiuto, ma lo fanno con minore prepotenza. Il personaggio di qualche libro è già passato per la situazione nella quale ci troviamo e che ci addolora, immergendoci nell'esperienza di un alter ego immaginario ci rendiamo conto che non siamo soli nella nostra sofferenza.

La lettura è un'esperienza catartica importante ,riprendendo dopo anni  un romanzo letto in passato ci si rende conto di quanto siamo andati avanti perchè tra le pagine del libro ritroviamo  il nostro io di allora e notiamo i cambiamenti.

E ancora quando ci sentiamo soli possiamo rivolgerci ai personaggi dei nostri libri e chiedergli di farci compagnia.